Il castello di Fumone

La storia del castello di Fumone ha origini oscure e antichissime. Sin dagli albori Fumone fu importante vedetta e luogo di comunicazione.
L’altura di 800 mt ove è collocato Fumone si trova in una posizione di straordinaria importanza strategica, una posizione geografica a dominio sull’intera valle del Sacco e della strada maestra che collegava Roma e Napoli: la via Latina.
Il nome di Fumone nasce dall’antica funzione di comunicazione effetuata con segnali di fumo, segnali che annunciavano le invasioni di nemici provenienti da sud e diretti a Roma.
Appartenuto agli Ernici (popolazione antichissima, residente nell’alta Ciociaria nelle città di Anagni, Alatri, Ferentino e Veroli), Fumone, è segnalato come luogo di rifugio del Re Tarquinio il Superbo scacciato da Roma e in cerca di alleanze.
In seguito Fumone rivestì importanza militare per i Romani nella guerra del Sannio, quando i Sanniti erano posizionati nei pressi di Sora (area visibile dal castello) e da lungo tempo tenevano in scacco le legioni.
Ma fu soprattutto durante l’invasione di Annibale, che Fumone rivestì un ruolo chiave. I Romani se ne servirono quando il generale cartaginese, stabilitosi a Capua (area visibile dal castello), decise improvvisamente di puntare su Roma marciando attraverso la via Latina (visibile dal castello per un tratto di 50 km).
L’ importanza militare di Fumone continuò anche durante il corso delle guerre civili tra Mario e Silla, e tra Cesare e Pompeo. Anche allora possedere Fumone significava per i generali non solo osservare il nemico, ma soprattutto comunicare con le legioni e coordinarle da grande distanza.

Condividi!